martedì 19 luglio 2016

Formato Famiglia















Riprendo il blog, dopo una lunga e immotivata pausa primaver-estiva, con una bella foto di gruppo presa recentemente in un grande centro commerciale specializzato in mobili (non sempre) low-cost e dal nome molto corto che sono certo conoscete tutti.
Quelle da bimbo erano le famigerate StanSmith con il fettuccino al posto delle stringhe, ma ribadisco la regola per cui per quell'età, e solo a quell'età lì, lì il fettuccino ci può anche stare. Per il resto niente da dire, un intero nucleo familiare (o quasi, la mamma era con All-Star) stansmithizzato in maniera classica e inappuntabile. 
Spero almeno abbiano avuto lo sconto-famiglia all'acquisto... o magari è andata che ha iniziato il padre e poi s'è innescata una fatale catena di "anch'io le voglio" da padre al figlio e da fratello maggiore a fratello minore!

venerdì 27 maggio 2016

Il vero falso

Mi spiace che si vede poco, ma ero un po' lontano. 
Insomma, quelle davanti che sembrano StanSmith, NON sono StanSmith, in pratica sono queste. Le ho sgamate subito perchè ho notato la singola fila di buchetti traspiranti, invece delle normali tre file... ma direi che anche l'incollatura del carrarmato/suola ha qualcosa di "strano", così a istinto.
Per fortuna subito dietro c'erano delle Stan originali, per quanto in versione "nero", così riesco a documentare anche questo fenomeno senza venir meno alla regola di pubblicare solo foto di Stan Smith! ;-)
...come? Mi state forse chiedendo cosa ne penso? 
Contrarissimo! Contrario ad ogni vorrei-ma-non-posso, in qualsiasi contesto!
Trovo non solo legittimo, ma addirittura sensato che uno non voglia spendere i soldi che una Stan Smith costa, ma allora niente, fai come me comprati una scarpa normalissima da 30€ decente e senza pretese e amen... andarsene a comprare una che in tutto e per tutto sembra quella che non vuoi (puoi?) comprarti non mi pare abbia molto senso. 
Ma d'altra parte si sa, il primo figlio del successo è l'imitazione!

mercoledì 25 maggio 2016

Essere o non essere?

Sempre per la serie "variazioni sul tema", qui siamo davvero ai limiti della spregiudicatezza più arrischiata! 
Non posso nemmeno dire che siano brutte, povere scarpine, per lo meno pensando alla platea femminil-adolescenziale a cui mi paiono destinate... però davvero che c'azzeccano con Stan Smith?
Eppure lo sono, con tutti i crismi, con tanto di facciotta sul davanti e inconfondibile scritta dietro sul tallone. Ma allo stesso tempo, dai,  NON lo sono! 
Al punto che io nemmeno le avevo riconosciute ed individuate, ed è tutto merito della segnalazione di Morgana se adesso posso bearmi della foto di questo (raro?) esemplare.
E insomma, siamo alle solite, capisco ma non approvo.  ;-)
L'altra cosa che inevitabilmente mi viene da pensare è: che gran cavolo di (ennesima) gallina dalle uova d'oro si è inventata la Adidas!?! E certo capisco bene che vogliano spremere tutto quanto possono ora che la moda è imperante... mi viene quasi in mente la lontana epoca d'oro degli Swatch, con tutto il relativo proliferare di edizioni limitate, firmate, numerate, etc etc...

lunedì 16 maggio 2016

Occhio!

Ricevo e assai volentieri pubblico questo secondo contributo della mia compagna Morgana che, forse sentendosi stretta nei panni della Musa ispiratrice (o comprensibilmente insoddisfatta dei risultati?)  anche provvede lei stessa a fornirmi materiale di prim'ordine.
E per una volta tanto, non vorrei dilungarmi molto sulle Stan di turno: delle impeccabili StanSmith classiche, portate con elegante ed oserei dire estiva nonscialans.
Quanto piuttosto cogliere l'occasione per celebrare il suo "occhio fotografico", e attraverso esso, celebrare l'Occhio Fotografico ovunque esso appaia e si manifesti. 
Questo blog non è e non sarà mai un blog "da/per fotografi", ma è anche vero che essendo in primo luogo una raccolta di immagini, nonchè una sorta di passatempo creativo, è altrettanto evidente che ci sia un momento di particolare sodisfazione, quando capita di documentare l'incontro con una "bella foto".
E quindi , viva l'Occhio!

venerdì 13 maggio 2016

Fate Voi

Come gli affezionati lettori certamente sapranno, già in precedenza mi sono scagliato contro gli eccessi rappresentati da certune "variazioni sul tema" StanSmith. Passi la faccenda di derogare dal verde primigenio e sbizzarrirsi con altri colori... ma nel momento in cui non già il retro-tallone, bensì la scarpa tutta mi diventa colorata, allora secondo me siamo già nel campo del "è un'altra cosa". Se poi questa colorazione è un tutt'altro che sobrio pseudo-golden con palesi stimmate da cinesata, beh, com'è ovvio sempre e soltanto secondo il mio personalissimo parere... ma siamo nel campo del raccapriccio.
Ma, de gustibus! La portatrice in questione peraltro era in completo nero-nero, per cui posso anche capire il filo logico che l'abbia portata ad una scarpa.. ehm.. vivace, non me la sento di gettare ottuse croci.
Certo è che il confronto diretto con una StanSmith-come-si-deve, impeccabile nella sua bianco-verdosità, offertomi dal Fato benevolo e qui documentato, ai miei occhi risulta semplicemente senza appello. Ma, davvero, fate voi.

lunedì 9 maggio 2016

Brava che sfidi la pioggia

Beh, ad esempio io sono un po' così, per cui la scarpa da ginnastica non è che se c'è pioggia non me la metto, magari certo stai un minimo attento a proprio non prendere le pozze alte due dita, ma tutto sommato chissene.
Forse c'è dietro anche una piccola "rivincita" sui miei anni di infanzia durante i quali  ogni minimo inumidamento dei piedi significava tonsillite bastarda e fulminante garantita! :-|
Certo, mi rendo anche conto di un fattore pratico/estetico,  bianche come sono le Stan facilmente rischiano di portare i segni di una passeggiata tra la pioggia.
Ma insomma resta il fatto che il senso comune lasci pensare a una fatale diminuzione delle sneakers bianche viste in giro, quando spunta la pioggia.
Per cui volevo dire brava a questa ragazza che nonostante la pioggia non ha messo da parte le sue impeccabili e classicissime StanSmith verde smeraldo e  mi ha così garantito l'avvistamento quotidiano.
E non si può nemmeno dire che sia stata colta di sopresa dalla pioggia, visto che l'ombrello - come testimoniato dalla foto - ce lo aveva. :-)

giovedì 5 maggio 2016

Animalier !?

Va da sè che questa caccia alle Stan Smith è anche un pretesto per (1) alimentare il mio hobby di scattatore di fotografie e (2) fare un po' più caso del solito a come va in giro la gente, confidando di imbattersi in abbigliamenti peculiari che diano un po' di aggiuntivo "pepe" all'avvistamento.
L'incontro qui documentato credo abbia soddisfatto entrambe le ambizioni. Intanto mi è  uscita una foto che tutto sommato non mi dispiace, pur con tutta la comevienevienaggine d'obbligo. Uno degli aspetti più problematici di andare in giro a fare queste foto col telefonino è che il tempo di esposizione è troppo lungo per le foto in movimento.. lo so, si può configurare, ma in queste circostanze non ho tempo di smanettare e vado coi default: quindi se da un lato chiedo venia per le scritte "mosse" (ma garantisco, sono Stan Smith!), dall'altro taglio e prospettiva mi soddisfano! :-)
Sulla mise animalier che domina l'inquadratura non mi sento di esprimere una opinione esplcita: mi limito a considerare che di certo l'accostamento è coraggioso e non usuale, ragion per cui ritengo ampiamente soddisfatto anche il requisito #2. ;-)

martedì 3 maggio 2016

Stavolta si esagera

E ti pareva che proprio quando vado a scrivere che sulle Stan gli argomenti iniziano a scarseggiare, arriva questo ragazzone dai tratti orientali a sfoggiarmi un finora inedito paio di StanSmith portate "alla tamarra", cioè con le stringhe dietro la linguetta, aprendomi d'improvviso tutto un nuovo mondo.
L'unica motivazione plausibile per cui potrei non emanare una adirata fatwa contro una simile bruttura è che, innegabilmente, il simpatico faccione del nostro Stan in questo modo troneggia in amplissima evidenza.
Ma davvero basta questo? Per quanto mi riguarda, onestamente, no. La linguetta esposta in questo modo mi pare vada a rovinare completamente la linea e gli equilibri della scarpa, in modo inaccettabile.
Siamo alle solite. Se vi piacciono le linguette portate così, non posso farci niente (d'altra parte, ci sono anche quelli a cui piace Il Volo), però credo andrebbe rispettato il contesto: le Stan sono una scarpa di origine e vocazione classica, se volete "fare gli scemi" a portare le linguetta come non andrebbe portata, fatelo con delle scarpe più caciarone e lasciate in pace la serena austerità delle Stan!

lunedì 2 maggio 2016

Caccia meccanizzata

Prendo spunto da questo avvistamento in bicicletta (notate il mio zaino blu posato nel cestino frontale della bikemi?) per divagare leggermente... anche perchè, diciamolo,  pur con tutta la buona volontà del mondo, di 'ste Stan Smith non è che si possa riempire un'Enciclopedia Treccani, neh.
La divagazione consiste appunto nel dire "W il Bikemi !" che pur con tutte le sue gomme sgonfie, il suo software riottoso e le sue stazioni piene e/o vuote, resta secondo me una gran bella cosa, in grado davvero di cambiare il modo di vivere una città come Milano, piatta e relativamente "concentrata".
La caccia alle Stan, dalla sella di un mezzo Bikemi, presenta pro e conto. Il beneficio maggiore naturalmente è la possibilità di portarsi sulla "preda" in un batter di pedali, l'aspetto negativo invece consiste nel rischio insito nel mettersi ad armeggiare col telefonino mentre si pedala o comunque mentre si rimane in sella! Che voi sappiate, esistono in commercio "tracolle da smartphone" sulla falsariga di quelle per macchina fotografica? Già potermi tenere il telefonino a tracolla potrebbe sveltire di molto questa operazione... ;-)

venerdì 15 aprile 2016

OMG !

Come notizia dell'ultima ora aggiungo in gran fretta la testimonianza di questo avvistamento delle rare Stan Smith zebrate. Autrice dello scoop la mia adorata compagna Morgana,  che tra le sue moltissime qualità (tra cui una miracolosa capacità di sopportazione del sottoscritto) ha un notevole e ben noto "occhio fotografico", qui eccezionalmente messo a servizio di un oggetto che nemmeno ne sarebbe degno. Grazie! :-*
Venendo al merito, confesso che non ero a conoscenza dell'esitenza di questa...ehm.. variante!
Mi sono documentato ed effettivamente sono previste dal catalogo, per un momento ho anche pensato che potessero essere il parto di qualche creatività malata, a colpi di bianchetto o vassapere..!
Invece esistono, anche se certo vederle "per strada" è tutta un'altra cosa, ed è peraltro requisito necessario per apparire in questo blog.  E parlando di questo blog, non credo valga la pena di dire che il suo Autore è fermamente contrario a simili aberrazioni! Ma a quanto pare anche queste sono Stan Smith e come tali sono le benvenute in questa pagina.

Tutti al FuoriSalone

Manco a dirlo, in questi giorni di Salone Del Mobile + FuoriSalone, e con la complicità del bel tempo, le Stan pullulano, prosperano e proliferano ai piedi di una moltitudine di transumanti, indigeni e non. Sarebbe anzi interessante  un'indagine per capire se il fenomeno all'estero abbia dimensioni pari o diverse da quello meneghin-nostrano, ma insomma... il frequentatore-tipo della zona Porta Genova in questa settimana lo si potrebbe a ben diritto raffigurare con un paio di Stan Smith ai piedi.
In questa instantanea ho per esempio catturato, ahimé non ottimamente supportato dal telefono e dal suo otturatore, una situazione a sua volta assolutamente tipica del turista in pellegrinaggio fuorisalonesco: l'ascensione dalle scale della metropolitana di Porta Genova M2. Tanto per capirci, ieri sono sceso giù uscito dal lavoro e non sono riuscito a prendere un treno in arrivo perchè l'onda umana in risalita mi ha fisicamente reso impossibile scendere le scale fino alla banchina. :-|

giovedì 7 aprile 2016

E 'mo basta però!

Arriverà, presto o tardi, anche il momento in cui non sarà più come adesso, in cui veramente ma veramente ma veramente non riesci a fare un giro per Milano, o prendere una metropolitana, senza imbatterti in manciate di paia di StanSmith!
Sarà interessante vederlo accadere, magari qualche pirla di qualche talent porterà la moda delle sneakers iper-colorate, o  semplicemente chi le sta portando le consumerà e... cambierà. 
Insomma, precisando che la cosa non sembra affatto imminente, la "scomparsa" delle Stan dalla quotidianità è cosa da mettere in conto e da attendere con una qualche curiosità, fermo restando che questi fenomeni sono spesso ciclici (e peraltro non poche delle StanSmith che si vedono in giro già a loro volta sono state acquistate anni fa e riportate a nuova vita dall'ondata modaiola).
Ma a dirla proprio tutta, al momento ce ne sono financo troppe
Ero partito con l'idea di raccogliere una serie di "avvistamenti", assumendo una componente di casualità a dare spirito al tutto ("ma anvedi che roba che giusto quello che s'è seduto davanti a me le aveva..!" ) ma allo stato attuale questa componente si è quasi del tutto persa: di fatto basta girare lo sguardo verso un gruppo di gggiovani a caso, e almeno un paio lo si trova garantito. :-|

mercoledì 6 aprile 2016

Occhio alla linea

Che poi, bisogna stare un minimo attenti, perchè la Adidas fa comunque altri modelli di scarpetta molto molto simili alle StanSmith, eccheperò StanSmith non sono!
Tutte hanno la striscia colorata sul tallone, con tanto di inconfondibile logo.
Certo, la scritta sotto il logo non c'è, oppure c'è scritto "adidas" e non "stan smith", ma da lontano e/o con soggetto in movimento non è sempre facile essere sicuri.
E men che meno è realistico pensare di poter indagare la linguetta frontale per vedere se ivi campeggia il faccione del nostro Stan.
Una tecnica facile-facile che uso io è quella di verificare se ci sono le classiche tre linee sui lati: se ci sono, non SONO Stan Smith, le Stan Smith non ce le hanno e hanno soltanto dei forellini per la traspirazione della pelle (nostra) attraverso la pelle (sua).
Certo, come si dice condizione "necessaria ma non sufficiente", in quanto pur esistono modelli adidas diversi dalle Stan e senza linee colorate, ma insomma un buon modo per escludere al volo una buona, buonissima parte dei potenziali equivoci.

martedì 22 marzo 2016

Unlookable

Come ho detto molte volte, non è che questo blog esista perché mi piacciono alla follia 'ste scarpe, i motivi sono altri. E come detto molte altre volte, dipendesse da me comunque le prenderei classicamente e sobriamente verdi
Però tutto sommato, nella sua essenzialità, la scarpa non mi dispiace, e posso anche dire che di tutte le variazioni avvistate finora, pur in gradi diversi, nessuna mi è parsa irrimediabilmente da bocciare.
Finora.
Perchè queste Stan con i laccetti di velcro al posto delle stringhe, abbiate pazienza ma io le boccio, le boccio senza appello, le boccio con tutti gli IMHO che volete, ma comunque le boccio senza remora, senza esitare, senza pietà.
Le boccio perchè ai miei occhi se vogliamo trovare un connotato proprio di queste scarpette rispetto alle millanta simili (della concorrenza, ma anche della Adidas stessa!) , direi che lo dobbiamo trovare in una loro classicità anni-70, una sorta di "serietà" wimbledoniana che costituisce una sorta di presa di posizione... così come, per dire, una classica All-Star avrà sempre un sapore di playground niuiorchese.
Da questo punto di vista, spiacente ma i laccetti da bambinetto impedito non si possono proprio vedere.

mercoledì 16 marzo 2016

...va con tutto!

L'abbinamento con la gonna in effetti non si vede spesso, e tanto per dire mi pare proprio che per questo blog rappresenti un'inedito. 
Premesso che sarebbe eccessivo sputare sentenze transciant, che molto dipende da QUALE gonna si porta e COME la si porta, mi sbilancio a dire che l'abbinamento personalmente non mi entusiasma: la gonna credo chieda un qualcosa che "prolunghi" la sua connaturata fascinosità: non so, un bello stivale (in caso di gonna severa) o anche all'opposto un bel sandalo, per una gonna sbarazzina... ma la scarpa da ginnastica, generalmente parlando, direi che non ci si abbina con naturalezza.
Nello specifico dell'esemplare qui riprodotto, il quadro mi pare aggravato da quel calzino lungo bianco-bianco,  che proprio nun se po' vede.. e tutto sommato anche dal simil - "ton sur ton" non particolarmente azzeccato: detto e ribadito che LE StanSmith sono quelle verdi, con questa gonna non vedrei altra scelta che andare sul nero che, come si sa... ;-)

Slacciature pericolose


C'è poi l'imprescindibile questione dei lacci.
Questione non certo legata alle StanSmith, ma attinente in generale al vivace e mutevole dibattito sul tema "come si porta la scarpa da ginnastica":  in quanto sneakers, le StanSmith ci cadono certamente dentro appièpari (è il caso di dire).
Devo precisare che in linea di massima io sono per l'allacciatura.
Che poi la mia tecnica allacciatoria lasci alquanto a desiderare (aaaah vedi a non fare l'asilo poi come ci si ritrova!) e di conseguenza mi ritrovi spesso e volentieri con almeno una scarpa slacciata... beh questo non posso negarlo, ma direi che siamo molto, molto lontani da una consapevole scelta estetica!
Tra l'altro a me la stringa involontariamente slacciata infastidisce per la sua... sbrindellaggine e per l'eccessiva libertà che consente al piede (e confido che qualche arguto psico-divulgatore voglia approfondire il tema del perverso "conforto del sentirsi vincolati"), ma non l'ho mai percepita come una roba pe-ri-co-lo-sa. Invece, avendo ogni trepperdue le stringhe slacciate, mi capita molto spesso che mi vengano indicate con tono vagamente preoccupato, quasi che il rischio della "auto-inciampata" fatale sia costantemente dietro l'angolo;  addirittura non troppo tempo fa sono stato apostrofato al riguardo da una sollcecita signora sulla banchina del metrò!
Nel caso specifico delle StanSmith, mi pare di notare un "tasso di allacciatura" percettibilmente superiore alla media... forse perchè superiore alla medià è pure l'età dei portatori di StanSmith, rispetto ad altre sneakers? Certo, esempi di StanSmith (vezzosamente) slacciate, come queste, non mancano.

venerdì 4 marzo 2016

Da sole

Non mi capita di certo spesso di pubblicare un avvistamento il giorno stesso in cui è avvenuto, e mi va bene così: lo scopo (se proprio deve essercene uno) di questo diario è quello di raccontare una tendenza e non certo questo o quel particolare Evento.
Faccio oggi volentieri un'eccezione, attivandomi appositamente in una giornata di per sé "pienotta" , per raccontare di essermi imbattuto oggi in un paio di StanSmith abbastana peculiare, dato che si trovavano sprovviste di... portatore!
La lochescion: gli spogliatoi della Piscina Solari. E per una volta tanto non ci può essere davvero la minima remora circa violazioni vere o presunte della privacy, visto che in questo caso persone in foto non ce ne sono! :-)
Certo si potrebbero facilmente immortalare nelle vetrine e sugli scaffali dei negozi, ma non vale: le voglio "beccare" vissute e utilizzate , calate in un qualche contesto. 

martedì 1 marzo 2016

Abbinamenti

E di questo impeccabile abbinamento con ombrello e metropolitana, ne vogliamo parlare? :-) Stare in giro con l'occhio attento a queste (alla fine dippersé irrilevanti, diciamolo) StanSmith vuole anche essere un espediente per non farsi imprigionare dall'ottuntedente tran-tran, evitare l'auto-reclusione: un piccolo gioco per vivere un po' di più nel mondo invece che abbandonarsi ad una rassicurante "autarchia sensoriale"... ascolto la mia musica, guardo le MIE scarpe, penso al mio ombelico. 
Che poi, in questo caso dell'abbinamento cromatico non mi ero nemmeno accorto, mi ero limitato a individuare il paio di StanSmith e fotografarle; segno che evidentemente la mia "attenzione visiva" verso il Prossimo necessita ancora di molto allenamento. ;-)


giovedì 25 febbraio 2016

Stalkeraggio (?)

A dire il vero, alcune volte ci ho anche pensato di attaccare bottone con il/la "portatore/trice di StanSmith" per concordare una foto posata invece della solita foto rubata... come questa a rischio di stakeraggio!
Ma tutto sommato ho sempre lasciato perdere.
Credo prima di tutto perchè "rubare" la foto fa parte del - seppur minimo - divertimento della cosa, credo in coerenza con l'atteggiamento di non mettersi attivamente a procurarsi  questi incontri, ma lasciar invece che Fato e statistica facciano il loro corso.
Volutamente lascio perdere volti e figure intere: nel documentare un fenomeno di massa le singole persone mi interessano solo in quanto "variazioni sul tema", non per la loro peculiare individualità.  E indubbiamente questo facilita anche le cose, e affievolisce gli scrupoli, per quanto riguarda il discorso "rispetto della privacy".
Alla base di tutto, una convinzione: se sei in pubblico, sei pubblico. E se certo capisco che ci possa essere differenza tra il vederti e il "raccontarti" (quale che ne sia il medium), non mi pare una differenza così sostanziale da crearmi remore. ;-)

Scarpe e buoi...

La cosa "bella" per così dire di tutta questa indagine è che io seguo poco o punto la moda, non ne capisco quasi nulla, non mi appassiona, mi pare ci sia dentro molta creatività (che mi piace) ma anche molta coglionaggine (che non mi piace), e tutto sommato credo che si possa vivere una vita soddisfacente anche catafottendosene alla grande del colore di moda questa stagione o della nuova collezione di Tizio & Caio.
Di conseguenza, non ho per esempio la minima idea se questa moda delle StanSmith sia una cosa milanese, italiana o... mondiale. Ne ho avvistate un paio sparire rapide dentro un portone provenzale, recentemente, ma i tempi forse ancora non erano proprio maturi e comunque stiamo parlando della Provenza..! Sarei curioso di sapere quante se ne incontrano lungo la 5th Avenue, per dire.
Questo ragazzo per esempio era sicuramente inglese madrelingua, e forse non a caso aveva 'sto paio di Stan Smith dal colore decisamente peculiare (ne approfitto per ribadire l'esortazione a preferire le verdi). Però è anche vero che l'ho incontrato qua a Milano, per cui vassapere che non sia stato invece traviato da un impazzimento nostrano?

mercoledì 10 febbraio 2016

Rispuntano...

Dopo qualche giorno di pioggia e tempo brutto, ero convinto che sotto l'odierno solicello invernale si sarebbe manifestato un florilegio di StanSmith, un tripudio di StanSmith, un marasma di StanSmith e invece... nulla o quasi.
Naturalmente questo non vuol dire che non se ne siano viste!
Un paio di avvistamenti ho dovuto lasciarli perdere in quanto ero in bicicletta e quindi logisticamente in diffcoltà nel "cogliere l'attimo", però sono riuscito ad intercettare questo paio mentre si aggirava nella piazzale della stazione di Porta Genova.
Nel merito un canonico ed immarcescibile classicone dell'abbigliamento casual: jeans e scarpe da ginnastica.

venerdì 5 febbraio 2016

Anche per Lui


S'è già scritto che di 'sti tempi le StanSmith le vedi principalmente ai piedi delle ragazze
Non solo l'ho scritto, ma lo confermo e ribadisco anche sulla base statistica dei più recenti avvistamenti.
Ma vivaddio capita anche di beccare il buon vecchio Stan ai piedi di qualche essere umano di sesso maschile, e tendenzialmente portato con un po' più di apprezzabile noncuranza. 
Non so, le ragazze mi sembrano portarle con un certo calcolato atteggiamento che vorrebbe comunicare "si lo so che sono 'solo' scarpe da ginnastica, ma guardale meglio perchè vedi che sono delle StanSmith e le StanSmith quest'anno sono trendy...".
Atteggiamento da cui certo non sono esenti i maschi, ma direi meno...  forse è questione che una scarpa di questo tipo si armonizza più facilmente con un vestiario maschile: una donna, certo che non sia in tuta o jeans&maglietta, deve in un certo senso "concettualizzarla" di più.

Segnate dalla battaglia


















Di tutte le StanSmith che ho intercettato finora queste sono le più "simpatiche", dato che sono le prime che ho visto con il verde - solitamente brillante - parecchio sbiadito, presumo dall'uso... o forse da una lavatrice sbagliata?
Questo me le rende molto affini perchè personalmente tendo a distruggere in fretta le mie scarpe da ginnastica: ad esempio  ho l'abitudine di tenere spesso un piede sopra l'altro mentre sono seduto (cioè quasi sempre) , con conseguente rapida insozzatura e distruzione della tomaia e dintorni. 
Quindi queste me le sono sentite vicine" perchè tra l'altro mi pare rappresentino un'anomalia: le StanSmith  ci si tiene a portarle in giro belle tirate a lucido nel loro bianco splendente, rafforzando così la loro aura sempre più di oggetto (casual) fashion che non di umile "scarpa da ginnastica".

giovedì 4 febbraio 2016

Capita

Un fenomeno che trovo abbastanza divertente è quando sono le StanSmith a trovare te, e non il contrario! 
In questo caso per esempio stavo tranquillamente affrontando l'ennesimo livello di Minion Rush seduto sul tram n.9, quando mi si sono sedute proprioproprio  davanti.
Nulla di particolare nello specifico: un paio di StanSmith classiche portate con sobrietà e discrezione (guardando la foto mi verrebbe da dire: "in punta di piedi") , però innegabilmente la cosa colpisce.
Sarebbe fin troppo facile derivarne proclami sul Destino, il Fato Sovrano, il Caso eccetera eccetera... più semplicemente ne ricavo la sensazione che - come appunto recita il sottotitolo - le StanSmith siano veramente ovunque!
Siamo circondati!
Fuggite, sciocchi!   :-)

martedì 2 febbraio 2016

Anche no


















Mi guardo intorno quando sono in giro e naturalmente "abbinate" alle StanSmith che calamitano la mia attenzione si trovano svariate fogge (espressione che non può non riportarmi alla mente questo immarcescibile classico ). 
O forse, a pensarci bene nemmeno troppo "svariate", vista la crescente massificazione uniformazione dei costumi e dei gusti e via blabla dicendo.
Però insomma se ne vedono un po' di ogni.
Un abbinamento che segnalo è questo, col jeans risvoltato con calzino fantasmino/cortissimo a lasciare scoperta la caviglia. 
Lo segnalo in quanto connotato da due elementi presenti al loro massimo grado: diffusione (dell'abbinamento) e perplessità (del sottoscritto).
Contro il jeans risvoltato non ho nulla in particolare, a differenza di  molti esagitati del web : c'èst la vie... quando facevo le Scuole erano un must, poi un bel giorno arriva uno e ti fa "ma che c'hai, l'acqua in casa?" e da quel momento i risvolti sono banditi dall'umano consesso. Adesso li rivedi in giro, io non ce li ho, ma amen.
Però questa combinazione di pantalone lungo con caviglia scoperta, per quanto mi riguarda, anche no. Anzi, proprio no.

Vince la faccia


Dal momento che sono perfettamente consapevole che tutte queste note possano alimentare l'equivoco, chiarisco: non è che le StanSmith mi piacciano particolarmente.
E non le ho. Ho solo cominciato ad incuriosirmi nel vedermele intorno (letteralmente) ad ogni pié sospinto.
Ma nemmeno mi dispiacciono, così come sono favorevole a tutto ciò che si mantiene nella sobrietà del Classico ma concedendosi qualche destabilizzante strizzatina d'occhio: chennesò, tipo un concertista in frac e capelli rasta.
Bene, l'elemento che più "mi fa simpatia" delle StanSmith è di sicuro il disegno della faccia di Stan Smith himself sulla linguetta! E questo nonostante siamo tutti d'accordo che il connotato più immediatamente riconoscibile sia senza dubbio la banda colorata sul tallone.
Ma l'idea di "metterci la faccia", non so, mi piace. E mi pare un unicum.
Tra l'altro, per qualche misteriossima connessione neurale, il mio cervello l'associa ad un'altra immagine a cui sono affezionato , per cui niente da fare... vince la faccia.

The Originals!


Di StanSmith ce ne sono tante, ne sono uscite un buon numero di variazioni sul tema, più o meno limitate, più o meno personalizzabili. E più aumenta il successso di questo modello più è sensato aspettarsi da parte di Adidas una battitura minuziosa del ferro caldo, con conseguente diluvio di nuove e più o meno esclusive "versioni".
Sia chiaro che alcune mi sembrano molto ben riuscite.
Sia altrettanto chiaro che altre non me lo sembrano affatto.
Sia supremamente chiaro che per come la vedo io, se a uno piacciono le StanSmith e se le vuole avere, se le dovrebbe comprare VER-DI.
Capisco il meccanismo che possa portare al voler seguire un fenomeno di massa, tenendoci però contemporaneamente a rimarcare in qualche modo la propria alterità dallo Stereotipo ("si, c'ho pure io le StanSmith, ma non quelle che c'hanno tutti"). 
Capisco anche che possa essere una banalissima questione di gusti ("aho, a me piace il viola, chettedevoddì?").
Ritengo però che in questo caso il modo giusto di portare le Stan Smith sia quello di farle nella loro versione classica. Dopo anni  di sneakers iper-tecnologiche e coloratissime, chi porta le StanSmith nella loro sbarazzina austerità deve essere consapevole di portare in giro un simbolo seventies, periodo dove in certi contesti imperava mentalità analoga a quella che Mr. Ford esplicitò con la famosa direttiva "le mie auto vengono vendute nel colore desiderato dal Cliente, purchè nero".
Per cui, mi raccomando: VER-DI.
Altrimenti stiamo parlando di robe come la Viennetta Choco-nut o il Bayley's alla Menta : buoni, buonissimi, ma non sono l'Originale.

Cose da donne


La prima riflessione che (mi) viene nel constatare la massiccia e progressiva diffusione di queste scarpine è che trattasi di un oggetto palesemente prediletto dal gentil sesso... e mi perdonerà qualche odierno cultore dellà parità gender se pervicacemente continuo ad associare la gentilezza al sesso femminile.
Esito quasi paradossale, dato che ovviamente il buon Stan è ed era classicamente "maschio", baffi capelli e portamento: ma si sa, le mode sono come fiumicelli carsici, percorsi imprevedibili ed apparizioni improvvise.
E siamo pure molto lontani dallo scenario mi-metto-una-roba-da-uomo: le scarpe da ginnastica spesso e volentieri soggiornano comode nella fascia unisex (sebbene "ai miei tempi" non ricordo molte ragazze sbavare per un paio di Air Jordan ).
Ma il fenomeno mi pare degno di nota: nate come "strumento di lavoro" per un atleta maschio, e probabilmente mirate in origine alla brama imitativa del vasto parco dei tennisti della domenica, si riciclano oggi come oggetto voluttuario (soprattutto) nel guardaroba del sesso opposto. 

mercoledì 27 gennaio 2016

Oggetto

Le Adidas (copyright copyright tutti i diritti riservati, R, C, etc etcì - salute!) Stan Smith (copyright copyright all rights... all right!) sono un modello di scarpa da ginnastica originariamente indossato ed endorsato dall'omonimo tennista professionista
Motivo di giusto orgoglio per produttore e consumatori, in quanto Prima Scarpa Da Tennis Interamente In Pelle, ha avuto fortuna anche oltre i circoli tennistici come classica sneaker, salvo poi cadere progressivamente nel temutissimo "dimenticatoio", assediata dalla ben nota pletora di plasticosi modelli Air Running Salcazz etc etcì (salute!).
Ma ride bene chi ride ultimo, perchè un paio di anni fa Adidas ha rilanciato il marchio in pompa semi-magna generando un'onda lunga i cui effetti tsunamici mi pare si stiano manifestando giusto in questi mesi.
Ho quindi pensato di divertirmi ad intercettare in giro per le città queste StanSmith, preferibilmente nella classica incarnazione bianca e verde, documentandone diffusione, usi & abusi... 
Perchè? Così! 
Non certo per proporre un'amara riflessione sull'imperante massificazione e conformismo dei consumi, peccarità!