venerdì 27 maggio 2016

Il vero falso

Mi spiace che si vede poco, ma ero un po' lontano. 
Insomma, quelle davanti che sembrano StanSmith, NON sono StanSmith, in pratica sono queste. Le ho sgamate subito perchè ho notato la singola fila di buchetti traspiranti, invece delle normali tre file... ma direi che anche l'incollatura del carrarmato/suola ha qualcosa di "strano", così a istinto.
Per fortuna subito dietro c'erano delle Stan originali, per quanto in versione "nero", così riesco a documentare anche questo fenomeno senza venir meno alla regola di pubblicare solo foto di Stan Smith! ;-)
...come? Mi state forse chiedendo cosa ne penso? 
Contrarissimo! Contrario ad ogni vorrei-ma-non-posso, in qualsiasi contesto!
Trovo non solo legittimo, ma addirittura sensato che uno non voglia spendere i soldi che una Stan Smith costa, ma allora niente, fai come me comprati una scarpa normalissima da 30€ decente e senza pretese e amen... andarsene a comprare una che in tutto e per tutto sembra quella che non vuoi (puoi?) comprarti non mi pare abbia molto senso. 
Ma d'altra parte si sa, il primo figlio del successo è l'imitazione!

mercoledì 25 maggio 2016

Essere o non essere?

Sempre per la serie "variazioni sul tema", qui siamo davvero ai limiti della spregiudicatezza più arrischiata! 
Non posso nemmeno dire che siano brutte, povere scarpine, per lo meno pensando alla platea femminil-adolescenziale a cui mi paiono destinate... però davvero che c'azzeccano con Stan Smith?
Eppure lo sono, con tutti i crismi, con tanto di facciotta sul davanti e inconfondibile scritta dietro sul tallone. Ma allo stesso tempo, dai,  NON lo sono! 
Al punto che io nemmeno le avevo riconosciute ed individuate, ed è tutto merito della segnalazione di Morgana se adesso posso bearmi della foto di questo (raro?) esemplare.
E insomma, siamo alle solite, capisco ma non approvo.  ;-)
L'altra cosa che inevitabilmente mi viene da pensare è: che gran cavolo di (ennesima) gallina dalle uova d'oro si è inventata la Adidas!?! E certo capisco bene che vogliano spremere tutto quanto possono ora che la moda è imperante... mi viene quasi in mente la lontana epoca d'oro degli Swatch, con tutto il relativo proliferare di edizioni limitate, firmate, numerate, etc etc...

lunedì 16 maggio 2016

Occhio!

Ricevo e assai volentieri pubblico questo secondo contributo della mia compagna Morgana che, forse sentendosi stretta nei panni della Musa ispiratrice (o comprensibilmente insoddisfatta dei risultati?)  anche provvede lei stessa a fornirmi materiale di prim'ordine.
E per una volta tanto, non vorrei dilungarmi molto sulle Stan di turno: delle impeccabili StanSmith classiche, portate con elegante ed oserei dire estiva nonscialans.
Quanto piuttosto cogliere l'occasione per celebrare il suo "occhio fotografico", e attraverso esso, celebrare l'Occhio Fotografico ovunque esso appaia e si manifesti. 
Questo blog non è e non sarà mai un blog "da/per fotografi", ma è anche vero che essendo in primo luogo una raccolta di immagini, nonchè una sorta di passatempo creativo, è altrettanto evidente che ci sia un momento di particolare sodisfazione, quando capita di documentare l'incontro con una "bella foto".
E quindi , viva l'Occhio!

venerdì 13 maggio 2016

Fate Voi

Come gli affezionati lettori certamente sapranno, già in precedenza mi sono scagliato contro gli eccessi rappresentati da certune "variazioni sul tema" StanSmith. Passi la faccenda di derogare dal verde primigenio e sbizzarrirsi con altri colori... ma nel momento in cui non già il retro-tallone, bensì la scarpa tutta mi diventa colorata, allora secondo me siamo già nel campo del "è un'altra cosa". Se poi questa colorazione è un tutt'altro che sobrio pseudo-golden con palesi stimmate da cinesata, beh, com'è ovvio sempre e soltanto secondo il mio personalissimo parere... ma siamo nel campo del raccapriccio.
Ma, de gustibus! La portatrice in questione peraltro era in completo nero-nero, per cui posso anche capire il filo logico che l'abbia portata ad una scarpa.. ehm.. vivace, non me la sento di gettare ottuse croci.
Certo è che il confronto diretto con una StanSmith-come-si-deve, impeccabile nella sua bianco-verdosità, offertomi dal Fato benevolo e qui documentato, ai miei occhi risulta semplicemente senza appello. Ma, davvero, fate voi.

lunedì 9 maggio 2016

Brava che sfidi la pioggia

Beh, ad esempio io sono un po' così, per cui la scarpa da ginnastica non è che se c'è pioggia non me la metto, magari certo stai un minimo attento a proprio non prendere le pozze alte due dita, ma tutto sommato chissene.
Forse c'è dietro anche una piccola "rivincita" sui miei anni di infanzia durante i quali  ogni minimo inumidamento dei piedi significava tonsillite bastarda e fulminante garantita! :-|
Certo, mi rendo anche conto di un fattore pratico/estetico,  bianche come sono le Stan facilmente rischiano di portare i segni di una passeggiata tra la pioggia.
Ma insomma resta il fatto che il senso comune lasci pensare a una fatale diminuzione delle sneakers bianche viste in giro, quando spunta la pioggia.
Per cui volevo dire brava a questa ragazza che nonostante la pioggia non ha messo da parte le sue impeccabili e classicissime StanSmith verde smeraldo e  mi ha così garantito l'avvistamento quotidiano.
E non si può nemmeno dire che sia stata colta di sopresa dalla pioggia, visto che l'ombrello - come testimoniato dalla foto - ce lo aveva. :-)

giovedì 5 maggio 2016

Animalier !?

Va da sè che questa caccia alle Stan Smith è anche un pretesto per (1) alimentare il mio hobby di scattatore di fotografie e (2) fare un po' più caso del solito a come va in giro la gente, confidando di imbattersi in abbigliamenti peculiari che diano un po' di aggiuntivo "pepe" all'avvistamento.
L'incontro qui documentato credo abbia soddisfatto entrambe le ambizioni. Intanto mi è  uscita una foto che tutto sommato non mi dispiace, pur con tutta la comevienevienaggine d'obbligo. Uno degli aspetti più problematici di andare in giro a fare queste foto col telefonino è che il tempo di esposizione è troppo lungo per le foto in movimento.. lo so, si può configurare, ma in queste circostanze non ho tempo di smanettare e vado coi default: quindi se da un lato chiedo venia per le scritte "mosse" (ma garantisco, sono Stan Smith!), dall'altro taglio e prospettiva mi soddisfano! :-)
Sulla mise animalier che domina l'inquadratura non mi sento di esprimere una opinione esplcita: mi limito a considerare che di certo l'accostamento è coraggioso e non usuale, ragion per cui ritengo ampiamente soddisfatto anche il requisito #2. ;-)

martedì 3 maggio 2016

Stavolta si esagera

E ti pareva che proprio quando vado a scrivere che sulle Stan gli argomenti iniziano a scarseggiare, arriva questo ragazzone dai tratti orientali a sfoggiarmi un finora inedito paio di StanSmith portate "alla tamarra", cioè con le stringhe dietro la linguetta, aprendomi d'improvviso tutto un nuovo mondo.
L'unica motivazione plausibile per cui potrei non emanare una adirata fatwa contro una simile bruttura è che, innegabilmente, il simpatico faccione del nostro Stan in questo modo troneggia in amplissima evidenza.
Ma davvero basta questo? Per quanto mi riguarda, onestamente, no. La linguetta esposta in questo modo mi pare vada a rovinare completamente la linea e gli equilibri della scarpa, in modo inaccettabile.
Siamo alle solite. Se vi piacciono le linguette portate così, non posso farci niente (d'altra parte, ci sono anche quelli a cui piace Il Volo), però credo andrebbe rispettato il contesto: le Stan sono una scarpa di origine e vocazione classica, se volete "fare gli scemi" a portare le linguetta come non andrebbe portata, fatelo con delle scarpe più caciarone e lasciate in pace la serena austerità delle Stan!

lunedì 2 maggio 2016

Caccia meccanizzata

Prendo spunto da questo avvistamento in bicicletta (notate il mio zaino blu posato nel cestino frontale della bikemi?) per divagare leggermente... anche perchè, diciamolo,  pur con tutta la buona volontà del mondo, di 'ste Stan Smith non è che si possa riempire un'Enciclopedia Treccani, neh.
La divagazione consiste appunto nel dire "W il Bikemi !" che pur con tutte le sue gomme sgonfie, il suo software riottoso e le sue stazioni piene e/o vuote, resta secondo me una gran bella cosa, in grado davvero di cambiare il modo di vivere una città come Milano, piatta e relativamente "concentrata".
La caccia alle Stan, dalla sella di un mezzo Bikemi, presenta pro e conto. Il beneficio maggiore naturalmente è la possibilità di portarsi sulla "preda" in un batter di pedali, l'aspetto negativo invece consiste nel rischio insito nel mettersi ad armeggiare col telefonino mentre si pedala o comunque mentre si rimane in sella! Che voi sappiate, esistono in commercio "tracolle da smartphone" sulla falsariga di quelle per macchina fotografica? Già potermi tenere il telefonino a tracolla potrebbe sveltire di molto questa operazione... ;-)