martedì 2 febbraio 2016

Cose da donne


La prima riflessione che (mi) viene nel constatare la massiccia e progressiva diffusione di queste scarpine è che trattasi di un oggetto palesemente prediletto dal gentil sesso... e mi perdonerà qualche odierno cultore dellà parità gender se pervicacemente continuo ad associare la gentilezza al sesso femminile.
Esito quasi paradossale, dato che ovviamente il buon Stan è ed era classicamente "maschio", baffi capelli e portamento: ma si sa, le mode sono come fiumicelli carsici, percorsi imprevedibili ed apparizioni improvvise.
E siamo pure molto lontani dallo scenario mi-metto-una-roba-da-uomo: le scarpe da ginnastica spesso e volentieri soggiornano comode nella fascia unisex (sebbene "ai miei tempi" non ricordo molte ragazze sbavare per un paio di Air Jordan ).
Ma il fenomeno mi pare degno di nota: nate come "strumento di lavoro" per un atleta maschio, e probabilmente mirate in origine alla brama imitativa del vasto parco dei tennisti della domenica, si riciclano oggi come oggetto voluttuario (soprattutto) nel guardaroba del sesso opposto. 

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